Quando parliamo di birre di stampo inglese ci riferiamo principalmente alle ale, birre prodotte con lieviti che lavorano in alta fermentazione (a temperature tra i 15°-22°).
A differenza delle Lager a bassa fermentazione, le Ale sviluppano più aromi fruttati e complessi.
Breve ode all’Inghilterra (e alla porter)
Il territorio britannico è culla di stili storici della birra, che si caratterizzano quasi tutti per la loro bassa gradazione e frizzantezza contenuta: entrambe sono caratteristiche che facilitano la bevuta delle birre inglesi, contribuendo alla valorizzazione dell’aspetto conviviale e sociale di questa bevanda.
Sì perché, in Inghilterra, la birra è una cosa veramente seria.
Nell’800 era la bevanda del popolo, degli operai, e i pub erano i luoghi d’incontro della classe lavoratrice. D’altronde la parola pub deriva da “public house”, un luogo in cui tutti potessero sentirsi a casa, il salotto di chi, nella propria vera casa, un salotto nemmeno lo aveva.
Ed è in questo contesto che nacque la storica porter, chiamata così proprio perché era la birra bevuta dai porters, gli scaricatori di porto. Scura, watery (cioè: dalla consistenza simile all’acqua), gradazione bassa (max 5°) e una bevuta che tira un sorso dopo l’altro.
Le porter sono ancora molto sottovalutate in Italia, perché per via del loro colore scuro vengono associate a gradazioni alte o sapori intensi e corposi, quando in verità sono tutto l’opposto.
Provatene una, possibilmente spillata a pompa, e non tornerete più indietro.
Pale Ale, IPA e altre cose luppolate
Parlando di Inghilterra, non possiamo non menzionare le Pale Ale e tutta la loro famiglia, caratterizzate da un utilizzo abbastanza consistente del luppolo (originariamente utilizzato come conservante).
Queste birre sono tendenzialmente chiare, o dorate, e al palato risultano tendenzialmente amare. I luppoli inglesi, a differenza di quelli americani che hanno spopolato negli ultimi anni, hanno dei sentori meno agrumeti e più erbacei e terrosi.
La parola “terroso” può sembrare poco invitante, ma in realtà vuole indicare un profilo aromatico più rustico, potremmo dire quasi “autunnale”.
Qualcosa che richiama la terra ma in un senso morbido ed avvolgente.
Bitter - che non sono per forza birre amare
La bitter ale nasce come evoluzione delle pale ale.
Rispetto a queste ultime presentano un colore più ambrato, una schiuma più persistente e sentori biscottati e caramellati.
Soprattutto se spillata a pompa (quindi senza utilizzo di anidride carbonica), la bitter risulta incredibilmente scorrevole, morbida e sorprendente nella sua semplicità.
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